Oggi l’evoluzione tecnologica e la sempre più massiccia influenza dei media può condurre un’ individuo ad avere un’immagine distorta di se, una visone del proprio essere che non corrisponde ai modelli di riferimento dettati dalla moda del momento. Si pensa che siano gli adolescenti le fasce più colpite da questo fenomeno, in realtà anche gli adulti possono essere vulnerabili da questo senso di “inadeguatezza” temendo di perdere il proprio fascino e il proprio ruolo all’interno della società.

Si creano, nella psiche di questi soggetti, aspettative non realistiche e richieste al medico estetico non sempre del tutto ragionevoli.
Questo fenomeno è in crescita, e non rare sono le richieste di voler apparire come un proprio idolo o come un’immagine di se stessi non corrispondente alla realtà, ma eccessivamente legata alla ricerca ossessiva di un modello di bellezza non consone ai canoni di buon gusto: visi tirati e inespressivi, seni eccessivamente grandi, labbra troppo gonfie… modelli di una bellezza (che non può essere definita tale!) e che mette in discussione e spaventa chi invece desidera migliorare il proprio aspetto in modo armonioso.
Ed è invece l’armonia l’elemento cardine dell’approccio alla chirurgia estetica: l’armonia delle forme del corpo, l’armonia dei lineamenti del viso, un aspetto equilibrato della persona.
La capacità di un buon medico chirurgo è di ascoltare le esigenze e le richieste del paziente, valutare l’adeguatezza dell’intervento richiesto, e nel caso lo ritenga necessario, sconsigliare al paziente quel tipo di attività perché non corrispondente alle caratteristiche corporee del richiedente, spiegando accuratamente i motivi per i quali l’intervento richiesto potrebbe avere per lui risvolti negativi.
Il bravo medico agisce in funzione della propria etica professionale.

Etica professionale e ricerca della bellezza sono un connubio indelebile nella professione di un bravo medico. La chirurgia estetica fatta consapevolmente è importante perché porta ad un’ armonia del corpo eliminando quei difetti che causano la visione sbagliata della nostra fisicità e provocano disagio nella vita relazionale ed affettiva, abbattendo la propria autostima e la capacità di relazionarsi con gli altri.
La capacità del medico estetico è di fare una valutazione profonda della condizione di partenza dell’inestetismo, e proporre trattamenti efficaci in relazione alle aspettative che si vogliono ottenere, dando sempre prospettive realistiche, illustrando i limiti del trattamento, eventuali rischi o complicazioni possibili, senza mai creare false illusioni.
La medicina estetica non è un mezzo per curare la vanità di un uomo o di una donna, bensì lo strumento per ridurre il malessere che un individuo ha legato alla sua fisicità.
La chirurgia estetica deve essere al servizio del benessere psicofisico della persona, al di sopra delle mode e dei modelli dettati dalla società.
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